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Conflitti di interessi nel microcosmo della scuola

Beatrice Mezzina – preside Liceo Socrate Bari

Le Scuole ricevono dall’ex INDIRE, ora Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica, una nota datata 22 febbraio 2010, firmata da Massimo Radiciotti, Direttore Generale, in cui si comunica che l’Agenzia, per la conduzione dei piani di formazione del personale della scuola, si avvale e continuerà ad avvalersi di docenti esperti incaricati di attività di tutoraggio dei corsi.

Tali docenti saranno reclutati attraverso bandi pubblici.

Il direttore specifica soavemente che verranno valutati, tra i titoli, soprattutto i master universitari su argomenti specifici di tale figura professionale e che questa tipologia di titolo culturale sarà valutata in modo molto consistente.

In parole povere: o gli insegnanti si pagano di tasca propria i costosissimi corsi universitari o avranno scarse possibilità di accedere alla qualifica di tutor. Non servono se mai i lavori svolti nelle associazioni professionali, le qualifiche sul campo cioè il lavoro svolto nelle scuole in attività meritorie, la qualità dei concorsi sostenuti, altri titoli. Serve il master universitario ad alto costo.

Penso a tanti insegnanti bravi nella scuola che si specializzano sul campo, non piroettano tra corsi e corsetti, sono seri professionalmente, scrivono anche di didattica, operano bene nel campo dell’insegnamento, sono responsabili della programmazione di un gruppo di insegnanti, sono punto di riferimento nella scuola per studenti e docenti.

Il pensiero va alla valutazione degli insegnanti, che tra poco si metterà in atto: se la strada è quella di valutare corsi e corsetti, se ne vedranno delle belle, si indurranno comportamenti conformisti in risposta ai criteri definiti (saranno i master ad essere valutati?) a tutto scapito del reale valore di un insegnante professionalmente valido.

Penso anche ai tanti precari che si dannano a seguire corsi universitari post laurea, spesso di poca qualità, non per reale motivazione ma solo per ottenere punteggi nelle graduatorie.

Ne discuto con qualche bravo insegnante, pensiamo a una lettera di protesta da inviare all’Indire; poi, tra le tante angherie cui siamo quotidianamente sottoposti, si perde anche l’adrenalina per denunciare.


Non c’è limite tuttavia.

Il 25 febbraio i presidi e i docenti ricevono una nota da certa IUL, Università telematica che nasce da un Consorzio Universitario in collaborazione con l’ex INDIRE, ora Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica, a firma del presidente Stefania Fuscagni.

In corrispondenza con la soave cogenza della nota INDIRE di cui sopra, per altro puntualmente citata, si afferma con altrettanto soave improntitudine che, viste le sollecitazioni dell’ex INDIRE sulla valutazione dei titoli per il reclutamento dei tutor, la IUL propone un master specifico; si invita a guardare per le informazioni il sito web dell’Università in cui naturalmente si trovano i prezzi del master, alti, insieme con le modalità di accesso e di realizzazione telematica del corso.

Nessuno si deve scomodare da casa. Telematicamente si paga, telematicamente si fanno alcune operazioncelle previste, come tante cui siamo abituati ormai, nelle magnifiche sorti e progressive della formazione on line, e si acquista titolo preferenziale di accesso alla figura professionale di tutor nei bandi Indire.

Chi è Stefania Fuscagni, presidente IUL che firma la nota? Basta guardare sul sito dell’Agenzia

ex INDIRE: Stefania Fuscagni con Decreto del Presidente del Consiglio del 27.01.2010 è stata nominata Commissario Straordinario INDIRE.

Non perde tempo la Stefania Fuscagni. Insomma l’Indire, di cui è Commissario la stessa Stefania, valuterà in modo molto consistente i titoli che si possono acquisire frequentando un corso a pagamento presso il consorzio di cui è presidente la Stefania stessa.

Nelle piccole cose scolastiche, lo stesso metodo di tranquilla e palese improntitudine che vediamo purtroppo in interessi ben più consistenti.

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